venerdì 12 febbraio 2010

venerdì.

Ieri la tormenta di ghiaccio, oggi un bel sole, l'aria chiara e le strade pulite. Ieri mi sentivo triste e oppressa, oggi più allegra e rasserenata. Un tempo avrei pensato: "il clima segue il mio umore". Avrei pensato a una strana magia. A un mistero. A qualcosa di sovrannaturale, segreto, speciale, solo mio. Oggi penso: accidenti, sono metereopatica! Sono (solo) metereopatica. Sono almeno un po' metereopatica. Poi certo, il mio umore si adegua al fluire delle mie stesse riflessioni. Così, se ieri pensavo a cose tristi e oggi cerco una via d'uscita positiva, è chiaro che ieri mi sentivo triste, oggi più positiva. Però è anche vero che spesso, specie nei cambi di stagione, il mio personale umore si determina a seconda del meteo. Potrebbe apparire così banale, questa scoperta. Questa scoperta di essere "normale". Almeno un po' normale. Anche un po' metereopatica, come molti umani. E invece non è banale: mi apre una nuova prospettiva di vita. Un modo nuovo di vedere la vita, di vivere la vita. Un modo reale. Più "triste" all'apparenza. Ma meno "triste" nella sostanza e nella lunga percorrenza.

E sono giunta a queste conclusioni a partire da un nome. Il primo della giornata: Gianluca. Come Gianluca Mercalli: il metereologo!

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