giovedì 11 febbraio 2010

giovedì.

Sotto la "tormenta di neve" che confusione, i fiocchi erano così grossi che a un certo punto ho pensato fosse ghiaccio. Una "tormenta di ghiaccio". Che è un po' la metafora di come mi sento precisamente oggi. Sotto una "tormenta di ghiaccio". Sì, bè, sembra esagerato ma è inutile fingere buonumore sotto, appunto, una "tormenta di ghiaccio". No?

In compenso, il primo nome che ho inserito oggi è stato: Cristina. E fin qui, tutto normale. Ho pensato che Cristina era il mio dome preferito da bambina. Avrei preferito Cristina a Noemi, che è invece il mio nome. Nome che ho iniziato ad apprezzare molto più tardi. Pensavo a queste cose. Quando ecco un secondo nome da inserire: Mirko. Mirko, Cristina. Cristina Mirko. Chi è stato bambino negli anni ottanta avrà già capito. Ed ecco che si è allora formato ben compatto il ricordo del cartone animato Kiss me Licia. Dove Licia si innamorava di Mirko, con i capelli gialli e rossi. E successivamente quello di Arriva Cristina. Telefilm interpretato da Cristina D'Avena, che qui non si limitava a cantare la sigla (come nel caso di Licia) e diventava protagonista lei stessa in prima persona. Così ho capito perché mi piaceva così tanto questo nome. Perché adoravo e veneravo Cristina D'Avena, più di ogni altra cosa al mondo. Più dei Puffi, ad esempio.

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