martedì 9 marzo 2010

martedì.

Paolo è lo sconosciuto che prende il pullman con scioltezza, la sua borsa da lavoro, gli occhiali, lo sguardo limpido di chi a casa lo aspetta una moglie brava e dei bambini a cui voler bene.

Lo guardo ammirata. Paolo, il nome di chi si è costruito qualcosa nella vita. Una famiglia, un lavoro. Questo è un nome da persone sicure e rassicuranti. Almeno è quello che capisco io osservando lui nel mio tragitto per il mio lavoro.

Inserisco Paolo nel PC con nonchalance, come lui scende dall'autobus alla sua fermata. Si direbbe già venerdì, a giudicare dal suo buonumore.

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